15 giorni con Sant’Alfonso M. de’ Liguori per prepararci alla Passione – VI giorno

Con Sant’Alfonso M. de’ Liguori, ripercorriamo i giorni che vanno dal sabato della settimana precedente a quella che giungerà alla domenica delle Palme, sino alla vigilia della Pasqua.

Passione Cristo - Pasqua
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Il Santo ci offre, dunque, una riflessione giornaliera, per ben 15 giorni, per sintonizzarci agli eventi salienti che preludono la morte e la risurrezione di Cristo Gesù. Qui proponiamo un estratto degli scritti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

Giovedì di Passione: Gesù è coronato di spine e trattato da Re di burla

Dopo che quei soldati ebbero flagellato Gesù-Cristo, si unirono tutti nel pretorio e di nuovo spogliandolo delle sue vesti per schernirlo e renderlo un Re di scena, gli posero sopra uno straccio di color rosso in segno di porpora regale, in mano una canna in segno di scettro ed un fascio di spine sulla testa in segno di corona, ma fatto a modo di celata, che prendea tutto il sagro capo. “Exuentes eum, clamydem coccineam circumdederunt ei, et plectentes coronam de spinis posuerunt super caput eius, et arundinem in manu eius” (Mat. 27). E perché le spine colle sole mani non entravano più dentro a traforare quella divina testa, colla stessa canna gli calcano a tutta forza quella barbara corona.

Gli abbiamo trafitto il capo con le spine!

(…) O spine ingrate, così voi tormentate il vostro Creatore? Ma che spine, che spine! voi malvagi pensieri miei, voi trafitta avete la testa del mio Redentore. Detesto, o Gesù mio, ed abborrisco più che la morte quei perversi consensi, con cui tante volte ho amareggiato voi, mio Dio così buono. Ma giacché mi fate conoscere, quanto voi mi avete amato, voi solo io voglio amare, voi solo.

Sant'Alfonso san gerardo
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(…) Gesù amor mio, per lo passato io v’ho disprezzato, ma ora vi stimo ed amo con tutto il mio cuore, e desidero di morire per vostro amore. Ma no, che non sono già sazii di tormentarvi e schernirvi questi uomini, per cui voi patite; dopo avervi così tormentato e fattovi Re di burla, vi s’inginocchiano davanti e con derisioni vi dicono: “Ti saluto, o Re de’ giudei”. E poi con risa e schiamazzi vi danno più guanciate, che raddoppiano lo spasimo della testa, che trovasi già traforata dalle spine. (…)

 

Antonella Sanicanti

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