15 dicembre: la storia incredibile dell’icona di Lydda benedetta dalla Madonna in persona

L’icona della Madonna di Lydda secondo la tradizione sarebbe stata benedetta dalla stessa Vergine Maria, dopo che l’immagine emerse dalla parete di una chiesa costruita dagli apostoli Pietro e Giovanni. 

Madonna di Lydda
Madonna di Lydda – lalucedimaria.it

L’icona di Maria venerata a Lydda, in Palestina, risale addirittura i tempi apostolici. La particolarità di questa immagine consiste nel fatto che si tratta di un’opera acheropita, vale a dire  non dipinta da mani umane. La tradizione vuole che che al tempo della predicazione degli apostoli Pietro e Giovanni a Lydda, non distante da Gerusalemme, i due avessero costruito una chiesa dedicata alla Madonna.

Una volta fatto ritorno a Gerusalemme i due apostoli avrebbero chiesto alla Madre del Signore di santificare quella chiesa con la sua presenza. Maria in risposta li rimandò a Lydda: «Andate in pace, e io sarò lì con voi», avrebbe detto la Santa Vergine. Raggiunta la loro meta, i due apostoli si imbatterono nell’icona della Vergine «acheropita» impressa in maniera miracolosa sulla parte della chiesa.

La storia dell’antica icona consacrata dalla Madonna di Lydda

A quel punto apparve  Maria, che davanti alle persone radunate di fronte all’edificio benedisse l’icona, rendendola miracolosa. Neanche l’imperatore Giuliano l’Apostata, attivo promotore nel IV secolo del ritorno al paganesimo e di una politica anticristiana, riuscì a distruggerla. Giuliano mandò anche dei muratori che provarono a scheggiare l’icona con i loro strumenti taglienti.

Nemmeno loro però riuscirono a distruggerla. Quando si sparse la notizia, in migliaia cominciarono ad affluire per venerare la sacra immagine. Nel 725, durante il dominio dell’imperatore iconoclasta Leone III l’Isaurico, il patriarca di Costantinopoli Germano affidò alle acque del mare l’icona con una lettera per papa Gregorio Magno. 

Il sogno profetico avverte il Papa

Un sogno avvertì miracolosamente papa Gregorio che in poco tempo trovò l’icona mariana alla foce del Tevere, sospinta dalle onde del mare. Passato il pericolo iconoclasta, papa Sergio II rimandò indietro l’icona nello stesso identico modo in cui era arrivata. Anche in quell’occasione l’immagine giunse a Costantinopoli, dove fu accolta dal nuovo patriarca, il siracusano san Metodio.

San Pio V
Scultura di San Pio V a La Valletta, Malta – lalucedimaria.it

L’icona fu solennemente trasferita nella chiesa della Theotokos di Chalkoprateia, il santuario della Sacra Urna. Da allora l’icona venne venerata con l’appellativo «la Romana». Una copia dell’immagine si trova a Roma, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, conosciuta anche col nome di «Santa Maria della Neve». Il miracolo più grande attribuito alla Madonna di Lydda risale al XVI secolo.

Fu allora che, mentre Roma era flagellata da una terribile pestilenza, San Pio V portò in processione l’icona fino a San Pietro. Prima di giungere alla Basilica il popolo udì un meraviglioso coro angelico intonare il canto del Regina Coeli. Il santo pontefice rispose: «Ora pro nobis Deum, alleluia». Tutti a quel punto videro l’Arcangelo Michele sulla Mole Adriana riporre la spada nel fodero, segno che l’epidemia di peste era stata vinta. 

Preghiera alla Madonna di Lydda

Santissima Vergine Immacolata e madre mia Maria, a voi che siete la Madre del mio Signore, la regina del mondo, l’avvocata, la speranza, il rifugio dei peccatori, ricorro io che sono il più miserabile di tutti. Vi ringrazio di quante grazie mi avete fatte finora, specialmente di avermi liberato dall’inferno che tante volte ho meritato.

Io vi amo, Signora amabilissima, e per l’amore che vi porto vi prometto di volervi sempre servire e di far quanto posso, affinché siate amata anche dagli altri. Io ripongo in voi tutte le mie speranze, tutta la mia salvezza; accettatemi per vostro servo ed accoglietemi sotto il vostro manto, o Madre di misericordia.

E giacché siete così potente presso Dio, liberatemi da tutte le tentazioni; oppure ottenetemi la forza di vincerle sino alla morte. Non mi lasciate fintanto che non mi vedrete già salvo in cielo a benedirvi ed a cantare le vostre misericordie per tutta l’eternità. Amen.

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