Oltre tre secoli fa, una pesca miracolosa portò al ritrovamento della statua della Madonna nera Aparecida, destinata a diventare la patrona del Brasile.

Con i suoi 173 metri di lunghezza per 168 di larghezza, il Santuario di Nossa Senhora Aparecida (o Nossa Senhora da Conceição Aparecida) ovvero «Nostra Signora Apparsa» è considerato la «capitale della fede» o la «capitale mariana» del Brasile, il cuore cattolico del Paese verdeoro. Al suo interno si custodisce la statua nera della «Madonna Aparecida».
Si tratta di una scultura alta circa una trentina di centimetri e dal peso di tre chili. Al suo miracoloso rinvenimento è legata la storia del Santuario di Aparecida. La storia della Madonna nera brasiliana risale all’alba del 12 ottobre 1717. Fu allora che tre pescatori brasiliani – Domingos Garcia, Felipe Pedroso e Joao Alves – si spinsero con la loro barca nel fiume Paraiba.
Il loro compito era quello di procurare il pesce per il banchetto che si sarebbe tenuto il giorno dopo nel villaggio di Guaratinguetà per l’arrivo del governatore della provincia di San Paolo e Minas Gerais, il conte di Assumar don Pedro di Almeida Portugal. Ma il fiume quella mattina si rivelò avaro di pesci. Per ore i tre gettarono le reti ma non pescarono nulla.
La pesca miracolosa della statua della Madonna
Prima di rinunciare, Joao Alves decise di fare un ultimo tentativo. Così gettò la rete e lentamente la tirò su. Nella rete si era incagliato qualcosa. Ma non era un pesce. Piuttosto somigliava a un pezzo di legno che, una volta liberato dalle maglie della rete, si rivelò essere una statua della Madonna, priva però della testa.
Joao Alves gettò ancora una volta la rete e questa volta si impigliò un altro pezzo di legno dalla forma rotonda che pareva proprio la testa della statua “pescata” appena prima. Il pescatore mise insieme i due pezzi e vide che combaciavano alla perfezione. A quel punto Joao gettò di nuovo la rete in acqua. Quando cercò di ritirarla, si accorse che gli era impossibile.

La rete infatti era stracolma di pesci. Gli altri due pescatori provarono a seguire il suo esempio e anche le loro reti si impigliarono di pesci e per giunta di ottima qualità. Una pesca di tale abbondanza che la barca faticava a rimanere in equilibrio. L’indomani i pescatori fissarono insieme i due pezzi della statua e la ripulirono dai detriti del fiume.
Uno dei tre, Felipe Pedroso, sistemò la statua nella sua umile capanna (dove rimarrà per quindici anni). Di lì a poco si sparse la voce della pesca miracolosa e ogni sera un gruppo sempre più folto di pescatori veniva a omaggiare la statua della Madonna e a recitare il rosario. La statua venne chiamata «Aparecida», cioè «Apparsa». Col passare del tempo la folla dei pellegrini si ingrandì al punto da non poter più essere accolta nella capanna di Felipe.
Il miracolo dello schiavo liberato dalle catene
Per questa ragione venne prima costruita una cappella, poi ingrandita nel 1737. Nel frattempo cominciarono a moltiplicarsi le grazie e i miracoli. Tra gli altri, si racconta della miracolosa liberazione di uno schiavo di una piantagione di caffè, di nome Zaccaria. L’uomo, al quale la ferocia dei padroni risultava ormai insopportabile, era fuggito verso la città di São Paulo, tallonato dal responsabile degli schiavi.
La caccia si era conclusa in una bosco, dove Zaccaria era stato catturato prima di essere incatenato – con catene del peso di sette chili – alle mani e ai piedi e trascinato per strada. Tuttavia, passando davanti alla cappella di Nostra Signora Aparecida, lo schiavo aveva implorato la Vergine con tutto il suo cuore. Ed ecco che subito le catene che gli legavano mani e piedi si sciolsero.
Davanti a un fatto del genere, l’aguzzino lasciò andare Zaccaria. Per questa ragione la tradizione dice che la Madonna Aparecida è nera: per la sua volontà di rimanere al fianco dei poveri e degli oppressi. I lavori di costruzione della nuova chiesa ebbero inizio nel 1834 e terminarono nel 1888. La statua venne trasferita qui e incoronata nel 1904 per ordine di papa Pio X.
La chiesa fu elevata al rango di basilica minore nel 1909 e promossa a basilica nel 1930 sempre da Pio X che proclamò anche Nostra Signora di Aparecida patrona del Brasile. Il primo Papa a visitare il Santuario di Aparecida fu Giovanni Paolo II durante il suo pellegrinaggio apostolico nel luglio del 1980. Papa Wojtyla consacrò anche la basilica. Anche Benedetto XVI (12-13 maggio 2007) e Francesco (24 luglio 2013) si sono recati in pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora Aparecida.
Preghiera alla Madonna di Aparecida
O incomparabile Signora dell’Immacolata Concezione di Aparecida, Madre di Dio, Regina degli Angeli, Avvocata dei peccatori, rifugio e consolazione degli afflitti e degli afflitti,
Vergine Santissima, piena di potenza e di bontà, rivolgi su di noi il tuo sguardo propizio, affinché possiamo essere da te aiutati, in ogni nostra necessità.
Ricordati, o misericordiosissima Madre Aparecida, che non si è mai saputo che alcuno di coloro che si sono rivolti a te, hanno invocato il tuo santissimo nome, e hanno implorato la tua singolare protezione, sia stato da te abbandonato. Ispirati da questa fiducia, ci rivolgiamo a te. D’ora in poi ci chiamiamo nostra Madre, nostra protettrice, consolazione e guida, speranza e luce nell’ora della morte.
Liberaci da tutto ciò che potrebbe offendere te e il tuo Santissimo Figlio, Gesù. Preservaci da tutti i pericoli dell’anima e del corpo; guidaci in tutte le questioni spirituali e temporali. Liberaci dalla tentazione del demonio, affinché, percorrendo la via della virtù, possiamo un giorno vederti e amarti nella gloria eterna, per sempre e nei secoli dei secoli.
Amen.