La Madonna della Vittoria appare in sogno a un sacerdote e la sua intercessione si rivela decisiva per risolvere una situazione che appariva ormai disperata.

È il 10 maggio 1625: un manipolo di soldati della Repubblica di Genova, affiancati da volontari della Valpolcevera guidati dal parroco di Montanesi, deve confrontarsi con le forze soverchianti dell’esercito franco-savoiardo guidato dal duca Carlo Emanuele I di Savoia composto, si dice, da più di 8.000 mila uomini.
Dunque è contro un drappello raccogliticcio di uomini – alcuni dei quali banditi arruolatisi nelle file dei difensori della Repubblica di Genova con la promessa di ottenere la grazia al termine delle ostilità – che il duca savoiardo muove battaglia. Insieme a loro ci sono i pochi soldati portati da Stefano Spinola, Commissario d’Armi della Valpolcevera, e alcuni volontari sotto la guida del parroco di Montanesi Giovanni Maria Lucchini.
Quel 10 maggio i franco-savoiardo si muovono a sorpresa per invadere la Repubblica di Genova. Penetrano nella val Polcevera passando attraverso il passo del Pertuso. Si trovano davanti quello che noi chiameremmo un’Armata Brancaleone. A prima vista le sorti della battaglia sembrano scontate, tanto lo scontro è impari. E invece i difensori di Genova si battono valorosamente, con il coraggio di chi non ha nulla da perdere, favoriti anche dall’asprezza del luogo.
Il miracolo della Madonna della Vittoria
Quei pochi uomini resistono agli invasori e costringono al ritiro le truppe franco-savoiarde. Lo stesso duca rischia la morte nel corso dei combattimenti: un colpo di archibugio lo sfiora e uccide uno dei suoi segretari. I genovesi attribuiscono subito la straordinaria vittoria al miracoloso intervento della Madonna, apparsa in sogno a don Lucchini per promettergli il suo aiuto e incoraggiarlo a resistere.

La Madonna apparsa in sogno al sacerdote è quella raffigurata su un’edicola sul passo di Giovi. Il sacerdote riferisce prontamente del sogno ai paesani, già pronti alla fuga. Ottanta di loro allora, rassicurati dalle promesse di protezione della Vergine, si attestano sul passo e attendono gli oltre ottomila franco-savoiardi. Per un giorno intero riescono a resistere finché l’arrivo dei rinforzi risolve la situazione in loro favore.
La costruzione del Santuario dedicato alla Madonna della Vittoria
Sulla scia dell’entusiasmo per la vittoria venne immediatamente deciso di erigere una cappella, subito divenuta meta di pellegrinaggi. Nel 1637 la Repubblica di Genova incoronò la Madonna Regina della città. Col tempo la cappella originaria venne ingrandita fino a diventare una chiesa vera e propria. Il santuario dedicato alla Madonna della Vittoria venne inaugurato nel 1654.
Il santuario della Vittoria andò quasi completamente distrutto durante l’occupazione della val Polcevera da parte delle truppe austriache che tra il 1746 e il 1747, in occasione della guerra di successione austriaca, seminarono ovunque distruzione e morte. Solo il campanile, l’altare maggiore e la sagrestia si salvarono dalla distruzione. Nel 1751 il santuario venne ricostruito.
Preghiera alla Madonna della Vittoria
O Maria, la luce della tua fede diradi le tenebre del mio spirito;
la tua profonda umiltà si sostituisca al mio orgoglio;
la tua sublime contemplazione ponga freno alle mie distrazioni;
la tua visione ininterrotta di Dio riempia la mia mente della sua presenza;
l’incendio di carità del tuo cuore dilati e infiammi il mio, così tiepido e freddo;
le tue virtù prendano il posto dei miei peccati;
i tuoi meriti siano il mio ornamento presso il Signore.
Infine, carissima e diletta Madre, fa’ che io non abbia altra anima che la tua,
per lodare e glorificare il Signore; che io non abbia altro cuore che il tuo per amare Dio,
con puro e ardente amore, come te. Amen