La Festa della Mamma nella storia della nostra vita

Quando si festeggia la Festa della Mamma? Nell’arco di tutto l’anno, sono tantissime e diverse le date in cui ci celebra questa gioiosa ricorrenza.

mamma
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La Festa della Mamma è celebrata ovunque, nel mondo, tanto che, se si potesse fare il giro della Terra, viaggiando di data in data, potremmo dire ogni giorno: “Tanti auguri, Mamma!”.
La Mamma (come il Papà, del resto) va omaggiata, perché è, senza alcun dubbio, la donna più importante della vita di ognuno!

E’ colei che per nove mesi ci ha ospitato nel suo stesso corpo e mai taglierà il cordone ombelicale, un tempo unico legame (per noi che eravamo feti) col modo esterno e solo mezzo di sopravvivenza.

Auguri, Mamma: origini della Festa

In Italia, già nel periodo fascista, si pensò di celebrare la Giornata Nazionale della Madre e del Fanciullo. Era fissata per il 24 Dicembre e premiava le madri più prolifiche del Paese.
Nel 1957, poi, il 12 Maggio, il parroco di Tordibetto (nei pressi di Assisi), Don Otello Migliosi, diffuse l’idea di celebrare la Mamma, non solo come figura sociale, biologicamente indispensabile, ma, anche e soprattutto, sotto l’aspetto religioso/cristiano.
Così, l’anno successivo, il senatore Raul Zaccari ed altri presentarono un disegno di legge, per istituzionalizzare la Festa della Mamma.

Maria, Madre nostra
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Fu scelta la data dell’8 Maggio, tenuta in vigore fino all’anno 2000. Da quell’anno in poi, la Festa fu spostata alla seconda domenica di Maggio.

E, proprio nel mese di Maggio -del resto, si rende devozione, in molti luoghi e per molti giorni, alla Mamma di tutte le Mamme: la Madonna. La sua figura ispira il senso di maternità assoluta, che è dono a servizio della vita e custode del frutto di quel dono. “Ci abbandoniamo come deboli figli fra le braccia della più tenera fra le madri”, recitiamo nella Supplica alla Madonna di Pompei.

Chiunque può essere madre?

In un mondo in cui la maternità non viene più considerata come un ruolo essenziale; in cui alla parola “madre” si unisce anche l’aggettivo “surrogato”, ci piace ricorrere alle parole di Madre Teresa di Calcutta, per ribadire il rispetto che si deve a chi ci mette o ci ri-mette al mondo. Lei ci ha mostrato che si può essere madri, anche senza partorire, quando si accoglie il fratello con amore e lo si nutre di speranza.

Madre Teresa
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“Se i tuoi occhi sono positivi, amerai il mondo. Ma se la tua lingua è positiva, il mondo ti amerà. L’amore di una donna è nelle sue azioni, lei guarda con il suo cuore e sente con i suoi occhi. Una donna è la banca dove ogni membro della famiglia deposita preoccupazioni, ferite e rabbia. Una donna è il cemento che tiene unita la famiglia e il suo amore durerà tutta la vita”.

Ogni donna è madre, quando accoglie l’altro. A tal proposito, don Tonino Bello, parlando di Maria, diceva: “Se Gesù l’hai portato nel grembo nove mesi, noi ci stai portando tutta la vita”. Pertanto, alla Mamma delle mamme, affidiamo ogni mamma -oggi e in ogni altro giorno. Affidiamo alla preghiera le mamme gioiose e quelle sofferenti; quelle serene, come quelle preoccupate; le giovanissime e le anziane; quelle strette nel calore familiare o abbandonate a se stesse. Affidiamo tutte loro alla Mamma celeste, perché siano grembo per le nuove generazioni e per la pace tra le genti.

Festa della Mamma

Preghiera per tutte le mamme

Ti preghiamo, o Signore, per tutte le mamme che consumano la loro vita, giorno dopo giorno, a servizio dei figli e serenamente affrontano il “terribile quotidiano”, perché trovino in te il sostegno e la forza di continuare anche nei momenti di stanchezza e di sfiducia.

Ti preghiamo, o Signore, per tutte le mamme che piangono gli errori e le cadute dei figli e soffrono di sentirli lontani, perché nella fede riscoprano il motivo vero della loro dedizione completa, anche nell’ora dell’abbandono.

Ti preghiamo, o Signore, per tutti i genitori che, distratti da molteplici impegni, rischiano di dimenticare che non si educa con le parole, ma con l’esempio e la coerenza, perché trovino il coraggio di verificare la vita alla luce dell’esempio di Maria. Amen.

Antonella Sanicanti

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