Covid, auto dei medici distrutte – Il clamoroso retroscena

Sono 70 le auto di medici, infermieri e personale sanitario vandalizzate nei parcheggi destinati ai dipendenti dell’Ausl di Rimini.

Ignoti vandali hanno distrutto i vetri e gli specchietti delle auto nella notte tra sabato e domenica. Secondo il responsabile della sicurezza gli autori volevano punire il personale sanitario.

Auto vandalizzate all’Ospedale Infermi di Rimini

Il quotidiano bolognese ‘Il Resto del Carlino’ nelle scorse ore ha riportato l’atto vandalico compiuto ai danni del personale medico dell’Ospedale Infermi di Rimini. Durante la notte tra sabato 24 e  domenica 25 ottobre, ignoti vandali hanno danneggiato 70 veicoli.  Le auto si trovavano parcheggiate all’interno di tre parcheggi riservati al personale dell’Ausl. L’azione vandalica pare non sia stata compiuta a caso, ma indirizzata proprio a medici, infermieri e personale sanitario.

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A quanto pare, infatti, i mezzi che non appartenevano al personale sanitario sono stati lasciati intatti. Così gli operatori socio-sanitari che avevano il turno di notte, sabato 24, una volta usciti dall’ospedale si sono trovati i veicoli pesantemente danneggiati. I vandali hanno distrutto tutti i verti, gli specchietti ed i fari dei mezzi.

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Covid, atto vandalico Rimini. Boccanera: “Alcuni pensano creino allarmismo”

Intervistato dal quotidiano emiliano, il responsabile della sicurezza dei lavoratori dell’Ausl, Andrea Boccanera, ha spiegato: “Non è certo il lavoro di un ubriaco o di qualche teppistello, quello di questa notte è un attacco mirato contro i sanitari. Accanto alle auto dei dipendenti dell’Ausl, a pochissimi metri, ce ne erano altre e non sono state toccate”.

Per il responsabile della sicurezza non ci sono dubbi che si tratti di un attacco mirato. Anche perché, spiega, ci sono persone che ritengono che il personale medico con gli appelli sulla mascherina e sulla distanza “Creano allarmismo”. Quanto accaduto sabato notte è grave. Boccanera si augura che questo precedente permetta: “di venire ascoltati anche dalla nostra direzione sanitaria”.

Luca Scapatello

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