365 giorni con Maria: 25 gennaio. La profezia si realizza esattamente secondo le sue parole

La profezia del santo prevede molto tempo prima, quello che sarebbe accaduto e che ha trovato poi riscontro nei fatti.

Sarà un segno prodigioso ad indicare chiaramente chi è quell’uomo, al quale sarà consegnata la sacra immagine della Vergine.

Un’icona, un Santo e una profezia
365 giorni con Maria, 25 gennaio (photo web source)

“Cori angelici hanno guardato nella grotta, e ci hanno visto una fanciulla pura come il latte che alimenta il suo Figlio… tu sei stata alimento per il Creatore del mondo!” – è l’annuncio.

Un evento prodigioso già scritto

San Saba Archimandrita anticipa un evento prodigioso, con molti secoli di preavviso. Il santo, prima di morire, dà istruzioni molto precise e dettagliate su quanto sarebbe accaduto.

Il santo annuncia, poco prima della sua morte, quanto sarebbe poi accaduto nel XIII secolo. Dice infatti che sarebbe arrivato un pellegrino reale e che questo avrebbe portato il suo stesso nome, oltre a visitare anche la sua tomba.

San Saba Archimandrita comunica così ai suoi fratelli che un’icona miracolosa della Madonna sarebbe dovuta essere consegnata proprio a quell’uomo, e che nel frattempo i monaci l’avrebbero dovuta custodire con grande attenzione all’interno del loro monastero. Sarebbe stato proprio questo stesso atteggiamento dei monaci a permettere in seguito lo scaturirsi di grandi benedizioni.

Nel XIII secolo accade che una persona con il suo stesso nome visita il monastero. Si tratta dell’Arcivescovo San Saba di Serbia, che dopo avere visitato la Lavra (Cava) si reca anche sulla tomba del suo fondatore.

La reliquia di San Saba

Proprio in quel momento avviene un fatto miracoloso. Nel momento in cui l’uomo si sta avvicinando al reliquiario di San Saba, questi cade a terra, posandosi davanti ai suoi piedi. Tutti i presenti capiscono subito che non è un segno causale, ma che si tratta dell’indicazione del fatto che quell’uomo è lo stesso che avrebbe dovuto da lì in poi custodire l’icona venerata, proprio come era stato precisamente detto dal santo.

Nel momento in cui i presenti gli domandano il suo nome, tutti si stupiscono all’ascoltarlo presentarsi come l’arcivescovo Saba della Serbia. Di conseguenza, tutti agiscono secondo le indicazioni del fondatore.

I monaci raccontano al vescovo quanto è stato loro rivelato dal fondatore, mettendo nelle sue mani le due antiche icone: l’icona della Madonna che allatta e l’icona “delle tre mani”.

L’icona prodigiosa della Madonna che allatta risale al XIII secolo. In origine, questa si trova nella valle di Kidron in Palestina, conservata all’interno della Cava di San Saba, vicino a Gerusalemme.

Un’icona, un Santo e una profezia
San Saba Archimandrita – photo web source

L’icona di Maria che allatta

Tutti sono ben certi che, da quel gesto, ne sarebbero scaturiti grandi miracoli e benedizioni, proprio come era stato affermato nelle predizioni di San Saba Archimandrita. Oggi l’icona “delle tre mani”, della Vergine Maria Tricherousa, si trova nel Monastero di Hilander, nel Monte Athos in Grecia, dove l’ha portata il santo arcivescovo.

L’icona è stata posizionata a sinistra delle porte reali, vicino al sancta sanctorum del tempio. Quella posizione è infatti molto importante, perché di solito riservata all’icona di Cristo. Fino ad oggi l’immagine posizionata in quel punto del monastero ortodosso non è mai stata spostata.

Oggi l’icona è conosciuta anche con il nome di Typikonissa, dalla regola di San Saba, e la chiesa ortodossa serba commemora la Madonna che Allatta il 3 luglio e il 25 gennaio.

Preghiera alla Madonna che allatta

Cori angelici hanno guardato nella grotta,

e ci hanno visto una fanciulla pura come il latte che alimenta il suo Figlio,

ed i beati esclamarono:

Rallegrati, tu sei stata alimento per il Creatore del mondo!

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