Perchè Gesù ci chiede di essere prudenti come serpenti e non astuti come serpenti.

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Molti erroneamente pensano e riportano questo versetto del Vangelo di Matteo in modo errato, infatti dicono siate astuti come serpenti, ma non è così il versetto citato dice siate prudenti come serpenti e il significato cambia totalmente.

Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.” (Matteo 10:16)

Per questo motivo, carissimi, sebbene spesso ne abbiamo parlato, dobbiamo spiegarvi che cosa significhi essere semplici come colombe e prudenti come serpenti. Se dunque ci è comandato d’essere semplici come colombe, come può andare d’accordo la semplicità della colomba con la prudenza del serpente? Ciò che apprezzo nella colomba è il fatto che essa non ha il fiele; ciò che temo nel serpente è il fatto che possiede il veleno.

Non devi temere il serpente sotto nessun aspetto. Esso ha qualità che si devono odiare, ma anche qualità che si devono imitare. Quando infatti il serpente è oppresso dalla vecchiaia e sente il peso della decrepitezza, s’introduce a fatica attraverso un cunicolo e così facendo si spoglia della pelle vecchia per uscir fuori nuovo. Imitalo tu, o cristiano, che ascolti il Cristo che dice: Entra attraverso la porta stretta 10. L’apostolo Paolo dice inoltre: Spogliatevi dell’uomo vecchio con le sue azioni e rivestitevi dell’uomo nuovo ch’è stato creato ad immagine di Dio 11. Hai dunque una caratteristica da imitare riguardo al serpente: Non morire a causa della decrepitezza. Chi muore a causa di un vantaggio materiale, muore a causa della decrepitezza spirituale. Chi muore a causa del vantaggio della lode umana, muore a causa della decrepitezza spirituale. Quando invece ti sarai spogliato di tali forme di decrepitezza, avrai imitato la prudenza del serpente. Imitalo in modo più sicuro: conserva la tua testa. Che significa: “Conserva la tua testa”? Conserva in te Cristo. Può darsi che qualcuno di voi quando voleva uccidere un serpente, ha osservato come questi per salvare la sua testa espone ai colpi di chi lo ferisce tutto il suo corpo? Esso evita di farsi colpire nella parte di se stesso ove sa di avere la vita. Ma la nostra vita è Cristo, poiché egli stesso ha detto: Io sono la via, la verità e la vita 12. Senti anche che cosa dice l’Apostolo: Capo dell’uomo è Cristo 13. Chi dunque conserva in sé il Cristo, conserva per sé il proprio capo.

Nostro Signore Gesù Cristo ci domanda la semplicità della colomba, che consiste nel dire le cose semplicemente, come le si pensa, senza inutili riflessioni, e agire con bontà, senza simulazione, né artificio, guardando a Dio solo; perciò ciascuno si sforzerà di compiere tutte le sue azioni in questo spirito di semplicità, ricordandosi che a Dio piace parlare ai semplici e rivelare [a] loro i suoi segreti, che tiene nascosti ai sapienti e agli intelligenti di questo mondo (Mt 11,25). Ma Gesù Cristo, mentre ci raccomanda la semplicità della colomba, ci ordina pure di usare la prudenza del serpente, virtù che ci fa parlare e agire con discrezione….

Nostro Signore, dicendo agli apostoli che li inviava come pecore in mezzo ai lupi, diceva loro allo stesso tempo che bisognava essere prudenti come serpenti e semplici come colombe. Poi aggiunge: “Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali … per causa mia. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire…” Prima parla della prudenza e poi della semplicità; la prudenza è per andare come pecore in mezzo ai lupi, dove correvano il rischio di essere maltrattati. “Siate prudenti, dice loro, avveduti, e non siate troppo semplici” “Guardatevi dagli uomini”: guardatevi, con prudenza; ma se vi portano davanti ai giudici, non preoccupatevi delle risposte. Ecco la semplicità. Notate che nostro Signore lega le due virtù, in modo che ce ne serviamo nella stessa situazione; ci raccomanda di usarle entrambe e ci fa capire che la prudenza e la semplicità si accordano bene quando sono ben comprese.

Citiamo alcuni brani biblici che ci spiegano come l’astuzia è condannata nella Sacra Scrittura questo avvalora la traduzione esatta che cita siate prudenti come serpenti.

Matteo dice: “Allora i Farisei, ritiratisi, tennero consiglio per veder di coglierlo in fallo nelle sue parole. E gli mandarono i loro discepoli con gli Erodiani a dirgli: Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza delle persone. Dicci dunque: Che te ne pare? E’ egli lecito pagare il tributo a Cesare, o no? Ma Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: Perché mi tentate, ipocriti?….” (Matt. 22:15-18) . Come si può bene vedere i Farisei procedettero con astuzia nei confronti di Gesù per farlo cadere in peccato; ma che cosa erano i Farisei? Vipere e serpenti; quindi in questo caso essi manifestarono l’astuzia del serpente antico che era loro padre. Ma voi fratelli non siete delle vipere ma delle pecore e non dovete essere astuti, ma prudenti come il serpente, che è un animale guardingo che appena sente un fruscio si sposta da dove è perché avverte il pericolo, al fine di non cadere nel laccio del diavolo. Quindi del serpente dovete imitare la prudenza ma non l’astuzia perché questa è dal diavolo secondo che è scritto che esso “sedusse Eva con la sua astuzia” (2 Cor. 11:3).
Stefano disse che Faraone “procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri, li costrinse ad esporre i loro piccoli fanciulli perché non vivessero” (Atti 7:19). Come si può bene vedere anche in questo caso l’agire di chi agisce con astuzia verso qualcuno è un agire disonesto e per nulla giusto.
Sappiate che la sapienza dice che “l’uomo pieno di malizia diventa odioso” (Prov. 14:17) e difatti la gente li detesta i furbi; come li detesta pure Dio infatti è scritto: “L’Eterno condanna l’uomo pieno di malizia” (Prov. 12:2). E sappiate anche che Dio sventa i disegni degli astuti perché si mostra astuto col perverso (cfr. 2 Sam. 22:27)

Non fate i furbi fratelli perché Dio ve la farà ricadere sul vostro capo la furbizia; nei Salmi infatti è scritto: “Ecco, il malvagio è in doglie per produrre iniquità. Egli ha concepito malizia e partorisce menzogna. Ha scavato una fossa e l’ha resa profonda, ma è caduto nella fossa che ha fatta. La sua malizia gli ritornerà sul capo, e la sua violenza gli scenderà sulla testa” (Sal. 7:14-16).

Imitate anche voi Paolo e Timoteo che non si condussero mai astutamente verso nessuno dei santi cosicché potevano dire ai Corinzi: “..abbiamo rinunziato alle cose nascoste e vergognose, non procedendo con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo nel cospetto di Dio” (2 Cor. 4:1-2). C’è grande ricompensa ad agire onestamente e sinceramente verso tutti gli uomini; certo costa, perché occorre fare tante rinunzie, ma dà tanta pace e gioia e ti permette di conservare una coscienza pura.

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