Maria Madre di Amore e di Tenerezza

La prima omelia del Santo Padre in questo 2017 è dedicata a Maria guaritrice dell’Orfanezza Spirituale, doveva essere in principio un occasione per rinnovare la fede nella Madonna che ci salva da una vita di peccati e ci conduce alla verità ed al paradiso, ma il male nel mondo (in questi anni sempre più presente nelle zone con maggioranza di fede islamica) ha voluto che non si potesse solo gioire dell’amore della Madonna, ma che si dovesse piangere ancora una volta delle vittime di un terrorismo ideologico che sembra senza soluzione.

 

Le parole di Papa Francesco per le vittime di Istanbul sono d’obbligo e tracciano un segno nel nostro cuore addolorato per la sofferenza loro e di chi ne piange la scomparsa: “Addolorato, esprimo la mia vicinanza al popolo turco, prego per le numerose vittime e per i feriti e per tutta la Nazione in lutto, e chiedo al Signore di sostenere tutti gli uomini di buona volontà che si rimboccano coraggiosamente le maniche per affrontare la piaga del terrorismo e questa macchia di sangue che avvolge il mondo con un’ombra di paura e di smarrimento”.

 

Per porre fine alla sofferenza ed al male l’unico proposito che ogni cristiano (e non) si deve proporre è quello di abbandonare la violenza, questo il messaggio di Bergoglio che si augura ed augura a tutti un anno all’insegna della pace: “L’anno sarà buono nella misura in cui ognuno di noi, con l’aiuto di Dio, cercherà di fare il bene giorno per giorno. Così si costruisce la pace, dicendo ‘no’ – con i fatti – all’odio e alla violenza e ‘sì’ alla fraternità e alla riconciliazione”.

 

L’angelus si conclude con una preghiera di ringraziamento a Maria, la quale ci fa capire che non siamo orfani spirituali e con il suo amore ci aiuta ad andare avanti nel percorso di Pace tracciato dal suo Santissimo frutto: “Grazie, o Santa Madre del Figlio di Dio Gesù! Grazie per la tua umiltà che ha attirato lo sguardo di Dio; grazie per la fede con cui hai accolto la sua Parola; grazie per il coraggio con cui hai detto ‘eccomi’, dimentica di te, affascinata dall’Amore Santo, fatta un tutt’uno con la sua speranza. Grazie, o Santa Madre del Figlio di Dio Gesù! Prega per noi, pellegrini nel tempo; aiutaci a camminare sulla via della pace. Amen”.

 

Senza il ricordo del volto benevolo della Chiesa e della nostra Madre Celeste, siamo vittime di una mancanza di spiritualità (quella che Papa Francesco chiama Orfanezza spirituale) che ci corrode dentro facendoci assomigliare alle bestie, per questo ringraziare e ricordare la Madonna ci può aiutare a capire che non siamo merce ma il popolo di Dio, che non ci si deve piegare alla violenze del mondo ma che le si deve combattere con l’amore, con la tenerezza: “Dove c’è una madre, c’è tenerezza. E Maria con la sua maternità ci mostra che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, ci insegna che non c’è bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti”.

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