La Meditazione del giorno a cura di Don Gaetano

MERCOLEDI’ DELLA XX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – Santa Rosa da Lima

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:

«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.

Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.

Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi» ( Mt 20, 1-16 )

Grande grazia poter lavorare nella vigna del Signore! Il dono della fede e della conversione non ci da’ – pero’ – il diritto di pretendere cio’ che è solo grazia. Chi ci ha chiamato alla vita e, con la vita, a collaborare con l’opera di Dio, per ricevere alla fine della giornata terrena la ricompensa della vita eterna? Tutto è grazia e ogni giorno dobbiamo sentire il dovere di ricambiare il dono ricevuto con tutto il nostro amore . Puo” succedere, pero’, che avendo ricevuto la chiamata fin dal principio ddlla vita, lavoriamo nella vigna del Signore con svogliatezza, senza entusiasmo e gratitudine, e mormorando e lamentandoci di tutto. Noi cristiani cattolici che fin dal principio della vita tutto abbiamo ricevuto, mostriamo, a volte, di non capire la grande grazia che il Signore ci ha fatto e portiamo avanti il lavoro per il Signore con la pretesa di avere diritto di ricevere favori e grazie solo perche’ abbiamo risposto alla chiamata!*Qualcuno, vedendo come viviamo la nostra fede *noi cattolici ci ha definiti: “gli annoiati sperperatori della grazia del Signore!”. A differenza di noi, chi invece riceve la chiamata a meta’ giornata o anche all’ultima ora, mostra un grande zelo e tanta gratitudine da ricevere anche lui, alla fine del lavoro, lo stesso dono dei primi: la vita eterna e la gloria. Facciamo tesoro della chiamata alla fede e sull’esempio di Santa Rosa, affrontiamo con amore ogni tribolazione e “il caldo e il peso della giornata” per ricompensare l’amore misericordioso del dono grande della fede.

Buona giornata Con l’intercessione di Santa Rosa vi benedico. Don Gaetano

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