Jovanotti simpatia Massonica rivelata agli Studenti all’Università di Firenze

 

Verrebbe voglia di fare qualche domanda a Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, dopo aver ascoltato il suo recente intervento all’Università di Firenze. Un’ora buona di parole in apparenza senza un centro di gravità, con un flusso di pensieri che sembravano casuali. Parla di tutto, come se avesse un pensiero su ogni cosa, un pensiero appena accennato, un’intuizione, l’idea vaga di qualcosa che non ha forma, non ancora . E forse mai l’avrà perché Lorenzo sembra recalcitrante a qualsiasi idea compiutamente espressa. Il che significa anche ben espressa, disposta a farsi comprendere, osservare e interrogare. Lorenzo o meglio il suo pensiero no. E’ un po’ come lui ovunque e sfuggente. Si sofferma su tutto ma giusto il tempo di dire qualcosa e correre altrove. Nessuna struttura rigida, anche perché costruire, teorizzare significa confrontarsi in primo luogo con se stessi, prendere atto del proprio sapere e talvolta giungere, umilmente, alla conclusione di non saperne abbastanza, di dover studiare e faticare ancora. Significa assumersi una responsabilità, legarsi con coerenza a quanto espresso, rivelare i propri valori senza nascondersi. Una gran fatica. E forse anche una perdita di tempo se non si ha la stoffa del pensatore, se non l’abito del filosofo lo si può osservare solo attraverso una vetrina. Meglio le scorciatoie in quel caso, il parlare un po’ di tutto e lasciare agli altri la sensazione che forse tu sai, hai pensato, pensi, sei nel giusto e puoi dispensare consigli. Creare suggestioni. Le scorciatoie si trovano sempre e l’invito a parlare ai giovani di Firenze ne è la prova…

VIDEO: Dal minuto 59′ e 59″ Seguite cosa dice!

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