Bisogna trovare il tempo per stare alla presenza di Dio nella preghiera, è una priorità

L’ORAZIONE MENTALE. PRATICA CHE FA SANTI. HA LA SUA IMPORTANZA E INTRINSECA FORZA.

La preghiera mentale è una forma di preghiera raccomandata della Chiesa cattolica in cui il fedele esprime il proprio amore di Dio mediante un dialogo, meditando sulle parole di Dio e contemplandone il volto. È un periodo di silenzio concentrato in Dio. Viene distinto dalle preghiere vocali che usano parole predefinite, sebbene la preghiera mentale possa procedere usando orazioni vocali per migliorare il dialogo con Dio.

Uno degli scrittori più importanti sulla preghiera mentale, Teresa d’Avila, affermò: “La preghiera mentale [oración mental] non è altro che una condivisione intima tra amici; significa dedicare frequentemente del tempo ad essere soli con colui del quale sappiamo che ci ama.” Poiché l’enfasi è sull’amore piuttosto che sul pensiero, gli autori moderni raccomandano che sia chiamata preghiera interiore.

Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, la meditazione e la preghiera contemplativa che avviene nella preghiera mentale, sono le “principali espressioni della vita di preghiera” nella tradizione cristiana. La pratica della preghiera mentale è necessaria per raggiungere il fine della “perfezione cristiana”, come ha affermato Madre Teresa, “La santità è impossibile senza di essa.” Tutti i santi, secondo Alfonso de Liguori, dottore della chiesa in teologia morale, sono diventati santi con la preghiera mentale-

La preghiera mentale ordinaria o attiva è costituita da due operazioni: una appartiene alla facoltà di pensare che si applica all’immaginazione, alla memoria e alla comprensione nel prendere in considerazione qualche verità, principio, fatto o mistero. L’altra operazione dipende dalla volontà con lo scopo di eccitare appropriate emozioni spirituali, per richiedere il bene proposto dalla mente e risolversi in qualche atto o svolgimento d’azione considerati come volontà di Dio e come mezzo di unione con Lui. In un modo o altro è sempre stato praticato da anime timorate di Dio. Secondo Teresa d’Avila, l’anima in questa fase è come un giardiniere, il quale, con molta fatica, preleva l’acqua dal fondo del pozzo per innaffiare le sue piante e fiori

La Beata Madre Teresa, Premio Nobel per la Pace 1979, ha detto che “non dobbiamo mai dimenticare che siamo legati alla perfezione e dovremmo mirare incessantemente verso di essa. La pratica della preghiera mentale è necessaria per raggiungere tale obiettivo. Poiché è il soffio di vita per la nostra anima, la santità è impossibile senza di essa. È solo nella preghiera mentale e nella lettura spirituale che coltiviamo il dono della preghiera. L’orazione mentale è fortemente favorita dalla semplicità – che è l’abnegazione di sé e del corpo e del senso – e da frequenti aspirazioni che alimentano la nostra preghiera.”

“Colui che trascura la preghiera mentale,” afferma Teresa d’Avila, “non ha bisogno del diavolo per portarlo all’infero. Ci si porta da solo, con le proprie mani.” Il suo confratello carmelitano, Giovanni della Croce, ha detto anche: “Senza l’aiuto della preghiera mentale, l’anima non può trionfare sulle forze del demonio.”

Sul motivo della preghiera mentale, Alfonso de Liguori, dottore in teologia morale della Chiesa cattolica, ha spiegato: “La preghiera mentale è la fornace benedetta in cui le anime sono infiammate dell’amore di Dio. Tutti i santi sono diventati santi con la preghiera mentale.” Francesco di Sales ha detto che “è moralmente impossibile per colui che trascura la meditazione di vivere senza peccato”, a causa dell’incompatibilità della meditazione cristiana con il peccato: nessuno può continuare la pratica della preghiera mentale in uno stato di peccato mortale. In tal caso costui si pentirà o abbandonerà la pratica della preghiera mentale.

Nella sua opera Breve trattato della necessità della preghiera, della sua efficacia, e delle condizioni con cui deve essere fatta, Alfonso de Ligouri explained the effectiveness of mental prayer:

Questo è il frutto principale della preghiera mentale, chiedere a Dio le grazie di cui abbiamo bisogno per la perseveranza e per la salvezza eterna, ed è soprattutto per questo motivo che la preghiera mentale è moralmente necessaria per l’anima, per consentirle di conservarsi nella grazia di Dio.
Perché se una persona non si ricorda nel momento della meditazione di chiedere l’aiuto necessario per la perseveranza, egli non lo farà in nessun altro momento, perché senza la meditazione egli non penserà di chiederlo e non penserà nemmeno alla necessità di chiederlo.
D’altra parte, per colui che fa la propria meditazione ogni giorno sarà facile vedere i bisogni della sua anima, i suoi pericoli e la necessità della sua preghiera, e così egli pregherà e otterrà le grazie che gli consentano di perseverare e salvare l’anima.
Benedetto XVI ha detto ai sacerdoti che la preghiera e la meditazione, “il tempo per stare alla presenza di Dio nella preghiera è una vera priorità pastorale, non è una cosa accanto al lavoro pastorale, stare davanti al Signore è una priorità pastorale, in ultima analisi la più importante.” Nella Prefazione al suo libro, Gesù di Nazaret (2011), Benedetto XVI ha sottolineato che “tutto dipende” dall'”amicizia intima con Gesù.”

Impostazioni privacy