Come è arrivata a Medjugorje la statua del ‘Gesù Risorto’?

Uno dei simboli più belli ed ammirati dai pellegrini a Medjugorje è il ‘Gesù Risorto’, una scultura di Gesù in croce che presenta delle caratteristiche peculiari rispetto a tutte quelle dell’antichità: dietro la croce di vede il solco del corpo di Cristo ed il corpo stesso fa un moto verso l’alto come se rappresentasse allo stesso tempo la crocifissione e la resurrezione. Ma com’è arrivata questa scultura nel paese bosniaco? A spiegarlo è il suo creatore, lo scultore sloveno Andrei Ajdic.

Intervistato da ‘Medjugorje.com’, lo scultore spiega inizialmente come è entrato a contatto con la realtà del paesino bosniaco: “Avevo sentito parlare di Medjugorje già agli inizi, nel 1981, quando è apparsa la Madonna. A quel tempo gli Sloveni hanno fabbricato tanti souvenirs per Medjugorje ed io, come artista, avevo questi oggetti fra le mani. Questo fu il mio primo contatto con Medjugorje”. La prima impressione fu talmente positiva che Ajdic si convinse a tornare ancora, nel paese bosniaco ha provato una sensazione di pace talmente grande che non ha provato da nessun’altra parte, nemmeno a Lourdes e Fatima.

A questo punto gli chiedono di parlare della sua scultura del ‘Gesù Risorto’ e Ajdic prima di spiegare come gli è venuta l’idea di una scultura non convenzionale, ha precisato: “Vorrei dirvi innanzitutto che non sono un cristiano nel senso classico. Perciò anche come artista non sono rimasto nell’ambito classico della contemplazione della croce, a differenza di quegli artisti che hanno davanti a sé sempre un’immagine tradizionale, classica, di Gesù sulla croce e della Sua resurrezione. Fino ad oggi artisti hanno fatto una croce secondo questo stile tradizionale, e di queste croci ce ne sono tantissime”.

Lo scultore allora spiega in che modo la sua scultura è diversa da tutte le altre: “La mia scultura del ‘Gesù Risorto’ mostra qualcosa di nuovo e si differenzia completamente dalle altre. Ho cercato di abbandonare l’ambito della contemplazione classica, tradizionale. Il mio Gesù è sollevato e simboleggia allo stesso tempo Gesù sulla croce, che è rimasto sulla terra, e il Risorto, poiché si regge senza croce”. L’intento dello scultore è riuscito alla perfezione ed oggi la scultura è uno dei tratti distintivi di Medjugorje, ma come ci è arrivata?

A questa domanda Ajdic risponde partendo dal principio ovvero da quando insieme ad un amico ha deciso di mostrare la sua opera ai sacerdoti: “Quando nel 1996 ho visitato per la prima volta Medjugorje con il mo amico Slavo Nemanic, ho portato con me anche la scultura di Gesù Risorto per mostrarla ai sacerdoti. Allora era parroco padre Ivan Landeka e il provinciale era padre Tomislav Pervan. Quando videro la scultura, ne rimasero veramente entusiasti e la vollero avere anche a Medjugorje. Questo progetto è costato circa 300.000 euro ed è stato finanziato da uno sloveno ed un ebreo che viveva a Genf. Allora fui particolarmente contento che questa scultura sarebbe stata proprio in un luogo dove arrivano tantissimi pellegrini da tutto il mondo”.

A fine intervista viene chiesto allo scultore cosa pensa del fenomeno inspiegabile che ha coinvolto la sua statua qualche tempo prima, ovvero di quando la statua ha cominciato a versare acqua sul terreno. Ajdic risponde con diplomazia, senza fare riferimento ad un possibile miracolo: “Quando ho sentito dire che dalla scultura usciva acqua, sono rimasto veramente sorpreso. Si tratta probabilmente di un qualche fenomeno fisico. Io stesso ho innalzato la croce ed è senz’altro possibile che questo accada. Non ci vorrei speculare sopra, poiché ci sono altri scienziati che possono esaminare il fenomeno. Posso dire solo una cosa: durante il trasporto l’intera scultura è stata smontata in quattro parti”.

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