Si chiama Monsignor Bruno Fava, ha 90 anni e combatte il demonio

Si chiama Monsignor Bruno Fava, ha 90 anni e combatte il demonio
Monsignor Bruno Fava

Si chiama Monsignor Bruno Fava , ha 90 anni e combatte il demonio.
In provincia di Treviso, a Vittorio Veneto per la precisione, nella Diocesi è rimasto un solo esorcista, un prete di 90 anni, che, nel nascondimento e nel sacrificio, opera ancora e con grande successo.

Monsignor Bruno Fava, ex parroco di Ceneda (Vittorio Veneto), è sereno e disponibile; parla del demonio, che combatte da anni, con molta chiarezza: “Solo dopo che i medici hanno rinunciato a ogni tentativo … a volte me li mandano loro”, definisce una possessione o una vessazione demoniaca e cerca di aiutare, con ogni mezzo, il malcapitato.

Monsignor Bruno Fava fu nominato esorcista dal Vescovo Eugenio Ravignani e cita solo tre persone, tre donne, che, negli ultimi dieci anni, ha davvero ritenuto indemoniate, tra coloro che a lui si sono rivolti.
Ora, però, ne ha in cura una quarta; è un uomo di 35 anni: “Ci incontriamo tre volte a settimana. Ha dovuto rinunciare agli svaghi dei ragazzi della sua età, per provare a liberarsi dal disturbo che lo opprime. È sulla via della guarigione, ma è un processo molto lungo”.
Perché un esorcismo sia efficace, sono necessarie molte sedute di preghiera: “Con questo ragazzo continuano da dieci anni. Arriva e si siede qui, davanti a me. Lo benedico e preghiamo assieme in latino per un’oretta, sia con i testi del Rituale Romano, che con alcune preghiere che ha scelto lui”.

Il procedimento che ogni sacerdote esorcista segue è insegnato vagamente in seminario, dunque, anche Monsignor Bruno Fava si è dovuto documentare personalmente e approfonditamente, prima di iniziare ad esercitare.
“All’inizio, il ragazzo che seguo era molto inquieto. Quando pregavo si agitava, non riusciva a stare seduto, urlava. In certi passaggi del rituale, sembrava impazzito. Ora è più tranquillo”, segno che la liberazione sta procedendo bene.

E Monsignor Bruno Fava sottolinea che tante sono le persone che si rivolgono a lui, perché disturbate dal maligno, ma il più delle volte bastano delle benedizioni, perché esse si liberano da quei mali dell’anima che i medici hanno definito già inguaribili.
Il demonio si palesa in circostanze insolite, impensabili, di questo si deve tenere sempre conto. L’uomo assistito tutt’ora, ad esempio, non riesce più a guidare: “il demonio lo disturba in prossimità di luoghi particolari, i ponti nel suo caso”.

Antonella Sanicanti

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